REMS e liste d’attesa: un nuovo provvedimento cautelare della Corte europea

Il 21 gennaio 2021, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso un provvedimento cautelare ai sensi dell’art. 39 del Regolamento in favore di un paziente psichiatrico attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli, ordinando al Governo italiano di provvedere al suo immediato trasferimento presso una struttura idonea ad assicurargli la fruizione di un trattamento adeguato alle sue condizioni di salute.

Il ricorrente è detenuto sin dall’aprile 2020 presso la Casa Circondariale Regina Coeli. Nel luglio 2020, il giudice procedente aveva disposto nei suoi confronti l’applicazione provvisoria della misura di sicurezza del ricovero in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (“REMS”). Tuttavia, tale provvedimento è rimasto ineseguito a causa della cronica carenza di posti disponibili nelle REMS. Nello stesso mese, il giudice procedente aveva poi assolto il ricorrente per vizio totale di mente ed aveva confermato l’applicazione della predetta misura. Anche tale provvedimento è rimasto tuttavia ineseguito, con la conseguenza che il ricorrente ha continuato ad essere illegittimamente ristretto in carcere senza che gli venisse assicurato alcun trattamento medico-sanitario adeguato a soddisfare le sue esigenze di cura.

Nel gennaio 2021, il ricorrente si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, lamentando l’illegittima privazione della libertà e la mancata fruizione in carcere dei trattamenti medico-sanitari richiesti dalla sua patologia psichiatrica.

Tenuto conto della gravissima situazione, la Corte europea ha accolto la richiesta di misure cautelari presentata dal ricorrente dopo aver acquisito le osservazioni del Governo italiano.

Il provvedimento emesso dalla Corte europea è vincolante ed immediatamente esecutivo nei confronti dello Stato italiano, il quale è ora chiamato a darvi esecuzione nel più breve tempo possibile.

Inoltre, il provvedimento ricalca quello emesso dalla Corte nell’aprile 2020 in relazione ad un caso analogo, anch’esso scaturente dalla mancata esecuzione di un provvedimento applicativo della misura di sicurezza del ricovero in REMS. Invero, la questione pendente dinanzi alla Corte europea trascende il singolo caso del ricorrente in quanto trae origine da un gravissimo problema di carattere strutturale dell’ordinamento italiano, più volte evidenziato dalla stessa amministrazione penitenziaria. È cosa nota, infatti, la cronica carenza di posti disponibili nelle REMS. Secondo le ultime statistiche rese note dal DAP a gennaio 2020, risultano 642 le persone destinatarie di provvedimenti di applicazione della misura di sicurezza detentiva in attesa di ricovero nelle 29 REMS attive sul territorio nazionale, 63 delle quali sono illegittimamente detenute in strutture penitenziarie, mentre le restanti 579 sono in stato di libertà.

Per ulteriori informazioni, contattare lo Studio S&P all’indirizzo email: studio@saccuccipartners.com

PROFESSIONALS
Managing Partner