Con provvedimento del 9 ottobre 2023, pubblicato il 30 ottobre 2023, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dato il via all’esame in contraddittorio del ricorso n. 28120/19 presentato nel maggio del 2019 da un cittadino italiano (M.C.), assistito dall’Avv. Prof. Andrea Saccucci insieme all’Avv. Prof. Romano Vaccarella, per lamentare la violazione da parte dello Stato italiano del diritto alla presunzione di innocenza consacrato dall’art. 6 § 2 CEDU, nonché l’assenza nell’ordinamento interno di un rimedio effettivo per far valere tale violazione.
Il ricorrente era stato indagato nell’ambito di un procedimento penale conclusosi con un provvedimento di archiviazione per avvenuta prescrizione dei reati oggetto di indagine. Tuttavia, nella richiesta di archiviazione il PM non si era limitato ad evidenziare la indiscussa risalenza nel tempo dei fatti oggetto di indagine ed a constatare il decorso dei termini di prescrizione, ma aveva preso esplicita posizione sulla responsabilità penale dell’indagato, lasciando chiaramente intendere che, se non fossero maturati i termini di prescrizione, il ricorrente sarebbe stato certamente incriminato e condannato.
Nonostante la richiesta di archiviazione, il PM aveva poi disposto che il fascicolo di indagine (contenente le propalazioni di alcuni collaboratori di giustizia) fosse inserito all’interno della banca dati SIDDA-SIDNA (Sistema informativo della direzione distrettuale/nazionale antimafia).
Venuto a conoscenza della pendenza del procedimento nei suoi confronti, il ricorrente aveva dichiarato di voler rinunciare alla prescrizione e si era formalmente opposto alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura al fine di poter ottenere un accertamento pieno della propria totale estraneità ai fatti contestati. Ciononostante, il GIP aveva emesso decreto di archiviazione, aderendo acriticamente alle dichiarazioni colpevoliste formulate dalla pubblica accusa e non ritenendo comunque ammissibile la rinuncia alla prescrizione in fase di indagine.
La Corte europea ha posto all’indirizzo delle parti molteplici domande, e segnatamente le seguenti:
Nel rispondere a questa domanda, le parti sono state invitate, in particolare, a prendere una posizione sulle seguenti circostanze:
Il ricorso è stato riunito ad altro ricorso analogo (n. 9230/19) presentato dall’ex colonnello dei Carabinieri Carmelo Canale, già braccio destro di Paolo Borsellino, il quale era stato oggetto di un’indagine della Procura di Palermo per reati di mafia, poi conclusosi con un’archiviazione per prescrizione. Anche in quel caso, il GIP aveva largamente aderito alla posizione del PM dando quasi per certo che il reato fosse stato commesso dall’indagato.
Il team di professionisti che assiste il ricorrente M.C. è composto dall’Avv. Prof. Andrea Saccucci e dall’Avv. Valentina Cafaro. Per ulteriori informazioni, contattare lo Studio S&P all’indirizzo email: studio@saccuccipartners.com.