L’ONU condanna l’Italia per mancata protezione dei caregivers familiari

Il Comitato dei diritti delle persone disabili delle Nazioni Unite ha accolto il ricorso presentato dallo Studio S&P, con il supporto di CONFAD, a tutela dei diritti dei caregivers familiari

Ginevra-Roma, 4 ottobre 2022

Con una decisione pubblicata il 3 ottobre 2022, il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità ha accolto il ricorso presentato da una caregiver e dai suoi familiari assistiti, i quali lamentavano l’assenza in Italia di un adeguato quadro giuridico di tutela e assistenza dei caregivers familiari. Ad annunciarlo è l’Avv. Prof. Andrea Saccucci che, insieme all’Avv. Giuseppe Rossodivita, ha rappresentato i ricorrenti nella procedura dinanzi al Comitato.

L’azione è stata promossa nel 2018 su iniziativa e con il supporto del Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità (CONFAD), già Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi, all’epoca presieduto da Maria Simona Bellini.

Il Comitato ONU ha respinto le eccezioni di ammissibilità formulate dal Governo italiana e ha accertato la violazione da parte di quest’ultimo degli obblighi internazionali assunti con la ratifica della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità del 2006.

Dopo aver ricordato che il pieno godimento da parte delle persone con disabilità del diritto a vivere indipendentemente nella comunità richiede l’adozione di misure appropriate di tipo legislativo, amministrativo, finanziario, giudiziario programmatico e promozionale, il Comitato ha sottolineato il ruolo essenziale svolto dai caregivers familiari nella realizzazione di tale diritto e la conseguente necessità di offrire adeguati servizi di supporto, anche di tipo finanziario, a tali soggetti nell’interesse delle persone assistite.

Le varie misure sino ad oggi adottate dallo Stato italiano in favore dei caregivers familiari sono state giudicate insufficienti. Secondo il Comitato, tali misure non garantiscono un livello adeguato di supporto ai caregivers come, ad esempio, il rimborso delle spese, l’accesso all’alloggio, servizi di assistenza economicamente accessibili, un regime fiscale agevolato, un orario di lavoro flessibile, il riconoscimento dello status di caregiver nel sistema pensionistico.

Oltre ad aumentare il ricorso all’istituzionalizzazione dell’assistenza alle persone con disabilità, questa situazione è suscettibile di creare situazioni di marginalizzazione sociale e lavorativa, di povertà estrema e di discriminazione “per associazione”, soprattutto ai danni delle donne.

“Siamo molto soddisfatti – dichiara l’Avv. Andrea Saccucci – Dopo anni di attesa, la necessità di prevedere un quadro legislativo di protezione e supporto per i caregivers familiari è stata finalmente riconosciuta al massimo livello internazionale e non potrà essere più ignorata dal Governo e dal Parlamento italiano”. “La decisione del Comitato ONU” – commenta l’Avv. Saccucci – “si aggiunge ai reiterati moniti della nostra giurisprudenza costituzionale, la quale ha da tempo sottolineato come la cura delle persone con disabilità in ambito familiare sia in ogni caso preferibile e più rispondente ai principi costituzionali e richieda l’adozione di interventi di sostegno, anche economico, in favore dei familiari che svolgono tale ruolo fondamentale di assistenza”.

“Accogliamo con plauso ma soprattutto commozione questa notizia – afferma l’attuale Presidente Onorario di CONFAD Maria Simona Bellini – che conferma quanto sia essenziale muoversi insieme verso obiettivi condivisi, dalla base alle istituzioni. Grazie a tutti coloro che hanno dato fiducia alla nostra caparbietà, sicuri di quanto l’obiettivo sia giusto, nobile e percorribile”.

Nella decisione del Comitato ONU si afferma l’obbligo per lo Stato italiano non soltanto di assicurare ai ricorrenti una compensazione adeguata e l’accesso a servizi individualizzati di supporto, ma anche di adottare misure per prevenire simili violazioni in futuro, modificando la propria legislazione, reindirizzando le proprie risorse dalla istituzionalizzazione ai servizi di comunità e aumentando il supporto finanziario per consentire alle persone con disabilità di vivere indipendentemente e di avere uguale accesso ai servizi, ivi inclusa l’assistenza alla persona e il supporto per i caregivers familiari.

Leggi qui il comunicato stampa dell’Ufficio dell’Alto Commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite

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