Interrogatorio da remoto evita l’estradizione verso la Norvegia

In uno dei primissimi casi in Italia di applicazione degli strumenti di cooperazione nell’ambito di un procedimento di estradizione, un estradando è stato sottoposto ad interrogatorio in Norvegia in collegamento mediante video-conferenza dalle aule giudiziarie di Genova, riuscendo così ad evitare l’estradizione a fini processuali verso quel paese.

L’estradando, cittadino albanese stabilmente radicato in Italia, era indagato in Norvegia per concorso in traffico di stupefacenti. L’autorità estera aveva richiesto la consegna dell’indagato finalizzata allo svolgimento delle indagini preliminari e, in caso di successivo rinvio a giudizio, del relativo procedimento.

Nel corso del procedimento di estradizione, la difesa aveva censurato il difetto di proporzionalità della richiesta di estradizione rispetto alle finalità perseguite dalle autorità norvegesi. In particolare, la difesa aveva insistito sulla possibilità di fare ricorso a strumenti alternativi di cooperazione, al fine di assicurare un congruo bilanciamento fra le esigenze di giustizia delle autorità estere e la tutela del diritto alla vita privata e familiare dell’estradando, in conformità con l’art. 8 CEDU.

In accoglimento di una richiesta della difesa e con parere favorevole dell’Ufficio di Procura Generale, la Corte di appello di Genova ha invitato le autorità norvegesi a procedere all’interrogatorio dell’estradando da remoto. Emersa nel corso dell’interrogatorio l’assoluta inconsistenza del quadro indiziario a carico dell’estradando, le autorità norvegesi hanno deciso di archiviare il procedimento penale a suo carico, rinunciando di conseguenza alla domanda di estradizione.

Il team dello Studio S&P, che ha assistito l’estradando, era composto dalla Partner Avv. Giulia Borgna, dal Managing Partner Avv. Prof. Andrea Saccucci e dalla Junior Associate Dott.ssa Claudia Cantone.

Fonte immagine: sito web Centro Studi Livatino

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