Libertà sindacale nella Guardia di Finanza

LA CORTE EUROPEA AVVIA L’ESAME DEL RICORSO PRESENTATO DA 400 FINANZIERI E CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO SE SIANO VIOLATI LA LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE SINDACALE E IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha deciso di notificare al Governo italiano il ricorso presentato nel 2013, a cura dell’Avv. Prof. Andrea Saccucci e dall’Avv. Giulia Borgna dello Studio S&P, da 400 appartenenti alla Guardia di finanza contro lo Stato italiano per denunciare la violazione della libertà di associazione sindacale garantita dall’art. 11 CEDU e del principio di non discriminazione sancito dall’art. 14 CEDU (ricorso n. 79696/13, Pansitta e altri c. Italia).

La comunicazione del ricorso al Governo con il conseguente avvio della fase del contraddittorio scritto fra le parti è senz’altro un segnale positivo, che conferma la rilevanza delle questioni sottoposte al vaglio della Corte e l’intenzione della stessa di esaminare attentamente i profili di violazione sollevati dai ricorrenti, anche alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2018 che ha sancito la parziale illegittimità costituzionale del divieto di associazione sindacale in ambito militare di cui all’art. 1475 del Codice dell’ordinamento militare.

Tra i quesiti che la Corte ha sottoposto al Governo italiano ve n’è uno, in particolare, sulla disparità di trattamento dei Finanzieri rispetto agli appartenenti alla Polizia di Stato. I giudici di Strasburgo chiedono, al riguardo, se la differenza di status fra gli appartenenti alla Polizia di Stato (civile) e gli appartenenti alla Guardia di Finanza (militare) sia meramente formale e quindi se possa giustificarsi il diverso trattamento cui essi sono sottoposti relativamente all’esercizio della libertà sindacale.

I quesiti formulati dalla Corte lasciano chiaramente intendere che il giudizio avrà una dimensione e toccherà profili assai più ampi di quelli su cui si è già pronunciata la Corte costituzionale nel 2018, offrendo così l’occasione per una compiuta definizione del diritto di libertà sindacale nelle forze armate e, specificamente, nell’ambito della Guardia di Finanza.

La Cancelleria della Corte di Strasburgo, in via preliminare, ha invitato il Governo italiano a tentare una regolamentazione amichevole con i ricorrenti, entro il 10 settembre 2020. Per quella data entrambe le parti dovranno comunicare alla Cancelleria la loro eventuale disponibilità a discutere i termini di una conciliazione.

Il divieto per i militari di costituire sindacati è stato di recente ridimensionato, anche se non annullato, dalla Corte Costituzionale italiana, con la citata sentenza del 2018. Attualmente è all’esame della Camera un disegno di legge ad iniziativa dell’On. Corda (Atto Camera C 875) volto a regolamentare l’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare in attuazione alla sentenza della Consulta.

PROFESSIONISTI COLLEGATI
Managing Partner