La “cancellazione” delle società slovene al vaglio della Corte Europea

Il 14 marzo 2018, si è celebrata l’udienza pubblica di discussione del caso Lekic c. Slovenia dinanzi alla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, riguardante la compatibilità della legislazione slovena in materia di diritto societario con il diritto di proprietà garantito dall’art. 1 del Protocollo n. 1 alla CEDU, con il diritto ad un equo processo sancito dall’art. 6 CEDU e con il diritto ad un rimedio interno effettivo previsto dall’art. 13 CEDU.

Il ricorrente è stato rappresentato da un team dello Studio S&P, composto dall’Avv. Prof. Andrea Saccucci, dall’Avv. Giulia Borgna e dall’Avv. Matteo Zamboni. La sentenza della Grande Camera è attesa nei prossimi mesi.

Il 18 settembre 2017, un Collegio di cinque giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo aveva accolto la richiesta di rinvio alla Grande Camera presentata dallo Studio S&P, ritenendo che il caso sollevasse “gravi problemi di interpretazione o di applicazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, o comunque un’importante questione di importanza generale” ai sensi dell’art. 43 CEDU. La sentenza del 17 febbraio 2017, con cui una Camera della Quarta Sezione della Corte aveva escluso all’unanimità la violazione della CEDU, sarà dunque sottoposta a completo riesame da parte della Grande Camera.

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