Pensioni militari: la parola alla Corte costituzionale

Nuovo importante risultato per lo Studio Saccucci & Partners sul fronte del calcolo delle pensioni militari. All’udienza del 5 novembre 2018, la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Lombardia ha, per la prima volta, sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma sul blocco degli incrementi retributivi nel pubblico impiego (2011-2015), nella parte in cui non consente di computare a fini pensionistici gli aumenti stipendiali che sarebbero dovuti maturare durante tale periodo.

Accogliendo l’eccezione prospettata dall’Avv. Prof. Andrea Saccucci e dall’Avv. Matteo Magnano di S&P, la Corte dei Conti lombarda ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale art. 9, comma 21, secondo periodo, del D.L. n. 78/2010 (convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della L. n. 122/2010, n. 122), che sancisce il blocco degli aumenti retributivi nel pubblico impiego − anche in considerazione dell’art. 11, comma 7, del d.lgs. 29 maggio 2017, n. 94 (“Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2012, n. 244”) − per contrasto con l’art. 3 della Costituzione.

Il profilo critico della normativa censurata è stato ravvisato negli effetti deteriori che essa produce esclusivamente ai danni del personale non contrattualizzato del pubblico impiego cessato dal servizio dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2017 che, in base al citato d.lgs. n. 94/2017, rimarrebbe escluso dal computo delle classi e degli scatti ai fini pensionistici, ricevendo un trattamento penalizzante rispetto ai colleghi più giovani. Al contrario, nessun effetto tale normativa produce ai danni dei soggetti cessati dal servizio a partire dal 1° gennaio 2018, i quali godranno della valorizzazione in quiescenza degli emolumenti pensionabili relativi alle progressioni stipendiali legate alle classi e agli scatti maturati nel periodo dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2015.

L’udienza di discussione dinanzi alla Corte costituzionale è fissata per il 22 aprile 2020.

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